Salve readers! Oggi torna la rubrica Intervista con l'Autore e finalmente, dopo aver letto il suo ultimo
romanzo, posso tempestare di domande una bravissima autrice nonché ragazza adorabile e che
stimo tantissimo. Ebbene sì, è proprio lei: Roberta Fierro!
Ciao Roberta e grazie per aver accettato di rispondere alle mie domande.
Ciao Lara! È sempre un piacere collaborare con te, grazie dell’opportunità!
Vorrei iniziare a parlare del tuo ultimo libro che s'intitola “La casa sull'albero”. Raccontaci,
da dove è nata l'idea di questa storia?
Scrivere questo romanzo è stata una sfida, poiché non avevo mai scritto un romanzo rosa.
L’idea era nata anni fa, ma poi era stata messa a parte per lavorare ad altre cose, poi un giorno, quando nella mia vita stavano cambiando tante cose, mi sono detta che era il momento giusto per riprendere “La casa sull’albero” e rappresentare in esso un periodo della mia vita. E così ho fatto 😊
Perché hai scelto la Norvegia come luogo di svolta per Camille? È un posto che vorresti visitare?
Se sì, perché?
Sì, devi sapere che io adoro i posti freddi, da Londra alla Norvegia 😂 Ho sempre voluto visitare posti del genere, soprattutto i fiordi norvegesi che trovo di una bellezza disarmante.
Però oltre questi motivi, ho scelto la Norvegia per un segno del destino…perché quando cercavo un luogo dove ambientare la storia mi è capitato di vedere su fb un video dell’Aurora boreale…e quando sono andata a leggere da dove venivano le riprese ho avuto la risposta al posto che cercavo: la Norvegia.
Hai dato a Camille un compito importante, lavorare con i bambini non è facile soprattutto se si è
una psicologa. Come mai hai voluto che il suo lavoro fosse quello?
Ho scelto questo mestiere perché forse in cuor mio ho sempre pensato che sarei potuta diventare una brava psicologa, se ne avessi avuto la possibilità…e quindi ho scelto di dare ciò che non ho potuto fare al mio personaggio principale.
La casa sull'albero è il filo conduttore in tutto il romanzo, come ti è venuta questa bellissima idea?
Ho sempre sognato di avere una casa sull’albero, quando le vedevo nei film americani mi brillavano gli occhi. Inoltre da piccola fingevo di averne una e di giocarci dentro tutto il tempo, quando in realtà ero nascosta nella mia stanza.
Ho iniziato il romanzo con l’idea chiara che dovesse esserci una casetta sull’albero, ma il fatto che sia diventata il filo conduttore è stata una sorpresa anche per me, è venuta fuori scrivendo pagina dopo pagina.
Amo molto la copertina del romanzo, sei stata tu a idearla?
Ohw grazie mille! Sì, per la prima volta sono stata io a creare la copertina del mio romanzo. Devo dire che non è stato per niente facile, ma mi sono impegnata molto e spero che il risultato venga apprezzato. Ci tengo a precisare inoltre, che il davanti della copertina rappresenta il presente, mentre il retro rappresenta il passato. Volevo dare un senso alla trama e alle scelte di Camille anche attraverso la cover.
L'amicizia tra Camille e Constantin in cosa è diversa, secondo te, da quella che nasce tra Camille
e Adrian?
Beh tra Camille e Constantin è un’amicizia pura, genuina, che nasce sin dall’infanzia e che sboccia ad un certo punto in qualcos’altro; il loro legame, nonostante le diversità, resta legato al passato, è qualcosa di cui non puoi fare a meno e che ti porti dietro per sempre. Mentre l’amicizia tra Camille e Adrian è un’amicizia matura, ponderata, sono due persone che si sono scelte, che hanno trovato l’uno nell’altra un sostegno reale.
Ti rivedi nei tuoi personaggi? Se sì, in quale e perché?
Quando scrivo c’è sempre qualcosa di mio in ogni personaggio. Devo dire che Camille rispecchia alcuni dei miei lati, sia peggiori sia migliori, in particolar modo il fatto che per lungo tempo si sia fatta condizionare dal passato e abbia rinunciato a diverse occasioni solo per paura di soffrire.
Ma alcune caratteristiche di me stessa le ritrovo anche in Adrian, in quel simpatico omaccione che sprona gli altri a dare il meglio…perché io cerco sempre di sostenere chi ne ha bisogno e sono molto più brava a dare consigli che a seguirli.
C'è qualcuno dei personaggi del romanzo che somigliano, caratterialmente o fisicamente, a
qualcuno che conosci?
Caratterialmente e fisicamente no, ma ti posso dire che alcune frasi dette da Jonathan sono state estrapolate da una persona che esiste davvero. 😍
Avevi scritto sempre storie fantasy, ti sei trovata ugualmente a tuo agio scrivendo un romanzo rosa?
Come ho già anticipato, è stata una sfida scrivere questo romanzo, proprio perché era un genere “nuovo” per me. Ho sempre dato sfogo alla mia fantasia attraverso i miei romanzi, stavolta ho scelto di lasciare libera la mia parte romantica e ricca di esperienze, perché pensavo che scrivere un romanzo con un bel messaggio di amicizia e di seconde possibilità, fosse qualcosa che ero in grado di fare, qualcosa che avrei sempre voluto provare a fare.
Che sensazioni hai provato durante la stesura? Quanto ci hai messo per scriverlo?
Scrivere è sempre una bellissima avventura per me, perché non so mai veramente cosa ne verrà fuori (non completamente almeno!)
“La casa sull’albero” l’ho iniziata qualche anno fa, era solo un’idea innocente e con un breve prologo xD l’anno scorso, in estate, ho deciso di riprenderla dal cassetto e provare a dargli una possibilità. Ti sembrerà assurdo, ma l’ho scritto in poco più di due mesi! È stato un lavoro intenso e fatto di nottate davanti al computer, ma direi che ne è valsa la pena.
La casa editrice con cui dovevi pubblicare purtroppo è fallita così hai optato per il self publishing
con You can print, lo consiglieresti? Come hai affrontato questa avventura?
Sì, avrei dovuto pubblicare il romanzo con Antonio Tombolini, ma purtroppo la casa editrice è fallita quest’anno e mi sono ritrovata in contropiede. Devo dire che inizialmente ero molto delusa, ma mi sono detta che se loro l’avevano trovato valido, allora forse potevo provare a farlo conoscere al pubblico in maniera diversa, attraverso appunto il self-publishing.
Youcanprint è una piattaforma come tante altre che permette all’autore di mantenere i propri diritti, prende una percentuale sulle vendite e offre una buona distribuzione online.
L’unica pecca è che, se non vuoi pagare nulla, devi fare tutto da solo, tra cui editing, copertina, ecc. Loro provvedono solo all'impaginazione e alla distribuzione.
Ora qualche domandina più personale.
So che la scrittura ti appartiene da sempre, è ormai parte di te, hai voglia di raccontare anche
ai nostri amici lettori quando hai capito che da grande avresti voluto fare la scrittrice?
Credo di averlo capito nel periodo più brutto della mia vita, quando la scrittura è diventata la mia ancora di salvezza. Per un lungo periodo sono stata male... e la scrittura mi ha salvata da un baratro senza fine. Ti sto parlando di quando avevo 16 anni, quindi da dieci anni so di voler fare questo nella vita. Scrivere, scrivere, scrivere sempre, per me e per gli altri.
In questo ultimo libro parli molto di insegnamenti del passato, ti ritrovi nelle tue stesse parole?
Quanto hai imparato dal tuo passato?
Il passato è un ottimo insegnante, a mio parere, perché ti dice esattamente cosa non devi rifare, solo che molto spesso lo sottovalutiamo e non gli diamo importanza.
Dal mio passato ho imparato davvero tanto, ho imparato a rialzarmi, a non arrendermi, a lanciarmi dal baratro e a scoprire l'ebrezza del volare.
Da cosa trai ispirazione quando inizi una nuova storia?
Mh difficile dirlo. A volte sogno qualcosa di particolare da cui traggo ispirazione, altre volte una frase o una parola mi danno l'imput per un’idea, o semplicemente qualcuno che ho accanto mi dà degli spunti da cui costruisco storie.
Se dovessi scegliere qualcuno a cui dire grazie per il supporto in questo tuo grande sogno, chi
sarebbe?
Sono tante le persone che mi sostengono, e se scrivo lo devo sempre a mia nonna e alla sua fede nelle mie capacità…ma stavolta ci tengo a ringraziare un’altra persona, una persona che sta dietro le quinte, che si subisce tutti i miei scleri, le mie paure, le mie delusioni e che gode con me delle soddisfazioni.
L’uomo che amo è una roccia per il mio sogno e mi sostiene in ogni nuovo progetto, è il primo a cui rivelo un’idea o che legge le nuove storie.
Per cui grazie Aurelio, non te lo dico spesso, ma sei un supporto incredibile.
Chi sono i tuoi più grandi sostenitori? E chi i tuoi più grandi critici?
La mia famiglia è sempre un gran sostegno, così come gli amici…per quanto riguarda la parte critica, penso che io sono quella peggiore hahahah Sono sempre molto dura nei confronti di ciò che scrivo.
Che sensazioni provi quando leggi le recensioni, positive o negative (se ci sono state) riguardo
i tuoi romanzi?
Penso che le recensioni, quando sono costruttive, servono a migliorare, a crescere, a scrivere meglio. Trovo inutili le offese o quei commenti cattivi scritti solo perché è facile giudicare gli altri. Per fortuna ho sempre avuto quasi tutti commenti positivi, soprattutto riguardo gli ultimi romanzi, e ovviamente ciò mi rende orgogliosa di me stessa.
Con la casa editrice Nativi Digitali Edizioni hai preso parte ad alcune manifestazioni, incontrare
il pubblico, persone che non conoscevi ma che avevano letto il tuo libro, che emozioni ti ha
provocato?
Non saprei dirti. È stato un miscuglio di ansia, di paura e poi di tantissima gioia. È una soddisfazione vedere il pubblico incuriosito dalle tue parole o rispondere alle domande che ti porgono. Devi sapere che io sono molto timida, l’ho sempre detto di me stessa, e non pensavo che sarei mai riuscita ad affrontare una sala piena di gente che se ne stava seduta lì per ascoltare me XD Invece è stato un successone, sia a Sabaudia (Grazie al blog Diari di Palude) sia a Milano grazie a Nativi Digitali. Non vedo l’ora di poterlo rifare!
Hai pubblicato con diverse case editrici e hai anche provato il self-publishing, che differenze ci sono?
Lavorare con una casa editrice penso sia il sogno di qualunque scrittore, anche se si tratta di piccole realtà, e la differenza con un self-publishing si nota.
La CE si occupa dell’editing, delle correzioni, dell’impaginazione, della copertina, della distribuzione, in pratica tutto il lavoro è nelle loro mani, o quasi, per cui lavorare con un editore è senza dubbio un aiuto enorme.
Il self-publishing è davvero una sfida, soprattutto se il pubblico non ti conosce, devi fare tutto da solo, devi trovare recensori, devi sperare che piaccia o di non aver fatto troppi errori nel testo, è uno stress maggiore che con una CE non avresti.
Oltre ad essere una scrittrice, ti stai impegnando molto anche con la scuola serale. Trovi difficile
combinare il tutto?
Sì, non è sempre facile combinare tutto. Tant’è vero che sto scrivendo soltanto nei periodi estivi, quando la scuola non mi tiene impegnata, perché purtroppo la mattina studio e il pomeriggio fino alla sera sono a scuola, quindi diventa un po’ impossibile gestire tutto.
Sono contenta di essere tornata a studiare per prendere un diploma, e ammetto che è un sacrificio assurdo, ma dà anche tante soddisfazioni. E mentre mi divido tra fisica e sociologia, raccolgo le idee e le bozze per nuove storie ;)
Leggi e recensisci libri di autori emergenti, che rapporto hai con loro? Cosa vorresti dire a chi
ha il tuo stesso sogno?
Io Adoro gli autori emergenti, ho scoperto dei bellissimi libri grazie a loro! Non smetterò mai di ringraziare persone come te e come tanti giovani che ripongono la loro fiducia nel mio giudizio <3
So cosa significa scrivere ogni giorno sperando che qualcuno ti noti e creda in te, e io ci tengo a dire a tutti gli autori emergenti di non mollare mai, perché se credete in ciò che fate prima o poi troverete qualcuno che crederà in voi con la stessa passione.
Lavorate duro e sognate sempre in grande!
Come ti descriveresti? Raccontaci la Roberta che non conosciamo.
Se te la raccontassi, nessuno avrebbe più la curiosità di conoscermi!
Posso soltanto dirti che amo i gatti, sono golosa, non sopporto la pioggia, sono una persona semplice, molto solare e che senza i libri non esisterei; sono il mio rifugio personale, la mia via di fuga da un mondo che ha smesso di ascoltare ma che continua a gridare forte.
Sei molto attiva sulla tua pagina Instagram, pensi che sia importante avere un certo numero di
persone che ti “seguono” per pubblicizzare i tuoi romanzi e farti conoscere? Parlaci del tuo
rapporto con i social.
I social mi hanno aiutato tantissimo, soprattutto per far conoscere “Rosso è il colore del destino”, per cui penso che siano un grande sostegno per noi emergenti.
Ovviamente devono essere utilizzati nel modo giusto, senza esagerare, senza pensare soltanto a pubblicare il prossimo post o la prossima stories!
Non devono diventare una malattia, un’ossessione, come purtroppo capita a molti giovani di oggi. Io penso di usare IG quanto basta e soprattutto per aiutare me e gli altri autori ;)
Infine, dicci perché i lettori dovrebbero acquistare e leggere La Casa sull'albero.
Perché è un viaggio fatto di amicizia, quella vera, e di nuove possibilità, dell’importanza del presente e dell’impronta del passato. È un romanzo che emoziona, che scalda il cuore, che ti insegna a dare il giusto peso alle cose.
E poi…dopo averlo letto, sono sicura che tutti vorrete andare in Norvegia! (e sperare che Adrian esista!) :P
Dopo tutte queste mille domande, ti ringrazio ancora tantissimo per la tua disponibilità e per
la tua gentilezza e ti auguro tutto il bene di questo mondo e di realizzare ogni tuo sogno!
Grazie di cuore, Lara! Sei sempre fantastica e auguro lo stesso anche a te <3
Vi lascio i link di acquisto dei romanzi di Roberta e quello della sua pagina Instagram.
Grazie a tutti e alla prossima readers! ENJOY THE READING!