lunedì 29 aprile 2019

Recensione Amabile Inferno





Buongiorno readers! Le feste sono quasi del tutto terminate e stiamo tornando alla normalità.
Iniziamo bene la settimana con una bella recensione, che non guasta mai!
Qualche settimana fa ho finito di leggere Amabile Inferno di Eleonora Fasolino
che ringrazio tanto per la fiducia che ha riposto in me per questa collaborazione
e per la pazienza soprattutto 😅
Vi lascio la trama di seguito e poi ne parliamo per bene  😄


TRAMA


Roma, Anno del Signore esamidimaturità. Melania Santacroce ha diciotto anni, un gusto eccentrico in fatto di vestiti e i capelli tinti di viola. Afferma di portare una terza scarsa di seno più per ottimismo che per amore della realtà e, quando non si allontana dal mondo per comporre poesie distratte, si interroga sull’efficacia delle taglie dei jeans, su Lord Byron e sulla dubbia puntualità dei mezzi di trasporto capitolini. Sebbene alta e non proprio esile, a volte teme di risultare impercettibile, ma a salvarla dalla banalità del quotidiano sono le uscite al vetriolo che di tanto in tanto ama diffondere con nonchalance. Non è proprio sicura di credere in Dio, ma frequenta una scuola privata di stampo cattolico. Non ama tradurre il greco, ma si accinge ad affrontare l’ultimo anno di liceo classico. Non si è mai innamorata, ma alla fine è arrivato Manfredi Vergara: suo professore e uomo impegnato in una relazione complicata con Dio. Perché Manfredi è un prete. E Melania, che non ha mai assaporato la tentazione, si trasformerà in quella più pericolosa per un uomo che non appartiene nemmeno a se stesso. O forse nel suo amabile inferno.



A volte scrivo di quello che non conosco. Di emozioni che mi affogano, anche se non le ho mai provate davvero, e allora le asciugo sulla carta.



RECENSIONE



Questo romanzo racconta la storia di Melania Santacroce, una studentessa all'ultimo anno
di superiori in un scuola privata. Lei è una ragazza riservata e molto fragile: si sente inadatta
a tutto per via del suo fisico, per via delle sue passioni, per via del suo modo di fare
considerato “strano”. Ama la poesia, appena sente l'ispirazione scrive su qualsiasi cosa.
E ama l'arte, in ogni sua forma. Ha un'amica del cuore davvero speciale, Francesca Severini
è la sua complice in tutto e si completano perfettamente.
Il professore di Italiano, Latino e Greco però, viene sostituito da Manfredi Vergara.
Uomo distinto, elegante, posato, con un fisico asciutto ma ben delineato, due occhi intriganti
e un sorriso magnetico e… Prete, sì, proprio così, un uomo così bello, perfetto, che
catalizza completamente l'attenzione di ogni donna nel raggio di un chilometro, ha donato
la sua vita a Dio.
Melania non ha mai avuto un ragazzo e non ha mai dato peso a questa cosa ma, da un po’
di tempo, i suoi “bisogni fisiologici” diventano insistenti e, mentre si dà piacere i suoi pensieri
corrono irrimediabilmente all'irraggiungibile prof-prete.
Alla fine di un incontro extra-scolastico con lui e altri compagni di classe, Melania e una
sua compagna rimaste senza passaggio per tornare a casa, accettano quello del prof e
la giovane inizia a vedere le cose con occhi diversi. Ma come andrà a finire?
Beh io non ve lo dico ma vi posso dire che dovete assolutamente leggere questo libro
perché è davvero molto bello.



D'un tratto, Manfredi pensò che lei fosse arrivata a diagnosticarli perfettamente ciò che lo affliggeva senza che nessuno se ne fosse accorto: la sua anima stava cadendo in disuso.


Ma partiamo con ordine.
Ho amato da subito sia Melania che Francesca. Mel per i suoi mille dubbi, pensieri,
sogni tipici di una ragazza di 18 anni. È stato facile immedesimarsi in lei perché chi,
almeno una volta nella vita, non si è trovato inadatto al mondo? O ha pensato di non
piacere a nessuno, di non essere all'altezza?
Francesca invece è la classica secchiona ma è anche una splendida amica che ti aiuta
in ogni occasione.
Adoravo le battute tra di loro, fantastiche!


Manfredi, beh chi non andrebbe a messa con un parroco così? 😅 Secondo me ci
sarebbe la fila 😂 Ma, oltre la bellezza, Manfredi ha tante qualità: è premuroso, pensa
sempre al bene degli altri, non si tira indietro nell'aiutare chi è in difficoltà ed è anche
molto intelligente, scaltro e severo. Ho amato il suo rapporto con Fabrizio e Virginia,
i suoi migliori amici che fanno da contorno a tutta la storia e dei quali sarei curiosa di
scoprire molto di più 😁



Non ho imprecato, non ho nominato il Signore invano, l'ho nominato per ringraziarlo di aver creato i Led Zeppelin.



La narrazione è in terza persona, certe volte in modo molto personale e i punti di vista di
Melania e Manfredi rendono bene l'idea dei loro pensieri e di ciò che accade attorno a loro.
Lo stile dell'autrice mi piace molto: semplice e lineare ma schietto e senza mezzi termini.
Ho apprezzato molto l'idea di inserire alcuni flashback perché si è potuto comprendere
meglio certe situazioni.
Le descrizioni sono dettagliate e precise anche e soprattutto le scene “hot”, complimenti!

Io ho letto questa storia in un paio di giorni perché dovevo assolutamente arrivare alla fine e,
quando ci sono arrivata mi è dispiaciuto lasciare i protagonisti, le loro avventure, le loro battute,
le loro risate, i loro discorsi metà in italiano e metà in inglese (se lo leggete poi capirete e
se lo avete letto avrete capito 😊).
Mi è davvero dispiaciuto e spero davvero ci sia un seguito perchè sono molto curiosa di
sapere come continuano le loro vite.



...Quel che voglio tu capisca è che chiunque può giudicarti, ma tu non devi lasciarti influenzare, tu devi solo volere il meglio per te stessa.



Detto questo vi consiglio assolutamente di leggere questo romanzo e di seguire l'autrice
su Instagram. Di seguito il link di acquisto e il link del profilo dell'autrice.




Alla prossima readers e ENJOY THE READING!

lunedì 15 aprile 2019

Recensione Il Coraggio di Katrine






Salve readers! Come state? Io bene anche se qui il tempo non è
dei migliori... Oggi però, vorrei parlarvi di un libro che ho letto per una collaborazione.
L'autrice di questo romanzo è Erika Contardi e il titolo del suo libro è Il Coraggio di Katrine.




TRAMA


Katrine è una studentessa modello che vive felice a Londra con la sua bella famiglia. 
In una sera qualunque la sua vita viene sconvolta da un tragico avvenimento, il suo 
mondo perfetto e sicuro si frantuma in mille pezzi. Lo stesso avviene ad Andrew, 
insegnante che vive in Scozia, uomo affascinante, colto ma anche intrigante e 
misterioso. Una storia romantica e drammatica con vari colpi di scena e con un 
finale a sorpresa. Se inizierete a leggere non riuscirete più a fermarvi. Andrew, 
Katrine e gli altri personaggi vi entreranno nel cuore…



RECENSIONE



La storia si snocciola attraverso il racconto di Katrine e di Andrew. Entrambi, nella stessa
sera anche se a chilometri di distanza, perdono  qualcuno di importante. Katrine si trova
vittima di un incidente stradale in cui perdono la vita i suoi genitori e sua sorella Julie,
di soli 7 anni, resta parzialmente paralizzata. Andrew invece, mentre si trova a lezione,
riceve una telefonata sconvolgente, scappa a casa e trova il figlio disabile morto.
Anni dopo le loro strade si incrociano ma, dopo diverso tempo trascorso insieme come
una qualsiasi coppia, Andrew decide di lasciare Katrine per non farla soffrire in futuro.
La ragazza non capisce il motivo e sa che lui ha dei segreti ma decide di andare avanti
con la sua routine, senza pensare al passato troppo doloroso. Si occupa di sua sorella,
studia e lavora. La vita però ha in serbo per loro un ulteriore incontro…




TU MI DESIDERI MOLTO MA HAI PAURA DI CEDERE, DI LASCIARTI TRASCINARE DALLE TUE EMOZIONI



È una storia coinvolgente che tratta temi profondi quali la perdita, la disabilità, l'amore
e anche l'amicizia. L'autrice è riuscita ad appassionarmi nonostante abbia riscontrato
alcune incongruenze temporali e, l'uso eccessivo di punti esclamativi, rendeva la lettura
difficile in certi momenti. Oltre questi "punti negativi", la storia mi è piaciuta molto tanto
che l'ho letta in una giornata.
Katrine è una ragazza che deve crescere in fretta, che perde i suoi punti di riferimento e
si trova da sola con la sorella costretta sulla sedia a rotelle. È testarda e a volte troppo
diffidente ma ha un grande cuore.
Julie, sua sorella, si ritrova incapace di muoversi dopo quel brutto incidente e deve
abbandonare il sogno di diventare ballerina ma, dopo i primi anni di sconforto e difficoltà,
riesce a trovare uno spiraglio di luce aggrappandosi alla vita. Riesce a capire che, se uno
vuole davvero qualcosa, deve lottare con tutte le proprie forze per ottenerlo.
Andrew è un professore di psicologia con la passione per le immersioni e i cavalli.
È un uomo buono che ha sofferto tanto e che si è trovato a far fronte ad una situazione
difficile.



CI DEVI METTERE TUTTA LA VOLONTA' POSSIBILE E SENZA ARRENDERTI VEDRAI CHE OTTERRAI CIO' CHE DESIDERI



Consiglio questo romanzo a chi vuole leggere un libro romantico ma, allo stesso tempo
anche drammatico sotto certi aspetti. Una storia d'amore fatta di paure nell'affrontare
il futuro, fatta di difficoltà, di segreti, di incomprensioni. Ma è una storia d'amore vera
perché potrebbe capitare a chiunque.
L'autrice ha affrontato questi temi delicati e importanti senza mai cadere nel banale e
dando il giusto valore a ogni cosa. La disabilità ancora oggi fa paura o mette a disagio
anche se non dovrebbe essere affatto così e Erika ha saputo valorizzare questi punti.
Ringrazio ancora tanto Erika per avermi dato l'opportunità di leggere il suo romanzo e vi lascio
il link di acquisto così se volete leggerlo anche voi è più comodo.

https://www.amazon.it/coraggio-Katrine-Contardi-Erika-ebook/dp/B01N3W325J


Alla prossima readers e ENJOY THE READING!

martedì 9 aprile 2019

Recensione Neness



Buongiorno readers! Come state? Io bene tutto sommato anche se sono sempre di corsa
come tutti voi immagino 🙈 questa vita è troppo frenetica, non vi pare?

Anyway… Ho terminato il libro di un'autrice emergente molto gentile e brava con cui ho avuto
un bello scambio di libri 😁 lei aveva letto e recensito il mio e io ora, finalmente, riesco a
recensire il suo (perdona il mio ritardo 🙈)

Il romanzo in questione è Neness di Laura Pacchioni, lo conoscete? Beh se non lo conoscete magari vi stuzzico un po’...




TRAMA



Vita, amori, pensieri, speranze di Neness, una ragazza italiana che vive a Londra.
Dalla sua enoteca passano e si intrecciano i personaggi di questo romanzo, dando vita a
storie spumeggianti e appassionanti.




RECENSIONE



Questa è la storia di Neness, una bella donna trentenne di origini italiane che vive a Londra
da 4 anni e che lavora in una bottega in cui fa quello che ama di più al mondo e cioè,
consigliare le persone su quale vino è più adatto per questo o per quel piatto. Il vino è la
sua passione da quando era piccola e ne ha fatto una professione.
La bottega in cui lavora è di da Jean-Philippe, un francese omosessuale che le lascia
piena autonomia sulla gestione.
Ha un'amica fidata, Sandra, una spumeggiante spagnola che si vuole godere ogni momento.
E poi c'è Paul, il suo fidanzato stabile da più di un anno con cui sta bene anche se la loro
routine casalinga la opprime. Lei è una che deve avere i suoi spazi, le sue ore in solitudine
a contemplare guardando fuori dalla finestra del suo monolocale, odia dipendere da qualcuno,
ama stare al pub a bere pinte di birra in compagnia di Sandra, vuole sempre fare qualcosa di
nuovo e invece Paul è più pantofolaio.
Un giorno però, nella sua bottega fa capolino un americano dal nome alquanto bizzarro di
origini indiane e dentro di lei qualcosa scatta…

Non posso svelarvi di più perché farei troppi spoiler e non va bene 😁 e poi perché è un racconto
davvero avvincente.
In questo romanzo l'amore fa da filo conduttore dall'inizio alla fine, con ogni sfumatura possibile.
Si percepisce l'amore della protagonista per il suo lavoro, per la sua famiglia, per gli amici e per
la sua amata Londra. Mentre lo leggevo mi sembrava di essere veramente lì, nelle vie del
West-end o nella City o su un grattacielo a osservare il tramonto con il Tamigi che si tinge dei
colori del cielo. Nonostante non ci sia mai stata (purtroppo) mi sembra di conoscere meglio
questa magica città che tanto sogno di visitare davvero grazie alle descrizioni dettagliate e
minuziose che l'autrice è riuscita a inserire nel contesto senza renderle noiose anzi, stuzzicando
la curiosità.
Oltre all'amore in questi termini l'autrice lo affronta anche attraverso il lato fisico e sessuale,
riesce a parlare di sesso senza mai essere volgare, riesce ad affrontare un lato che molto
spesso le persone tentano di nascondere per non so quale motivo. Fare l'amore è una cosa
naturale e bella, che sia con la persona amata o che sia puro e semplice sesso, è la normalità
ma molti si vergognano di questo ma Neness ci insegna che non bisogna nascondere niente
e che bisogna fare sempre quello che ci piace anche se ad altri può sembrare assurdo.
Poi mi sono fatta una mega cultura sui vini e sui vari abbinamenti cosa che non guasta mai 😁





La vita è meravigliosa, l'amore, l'amicizia, una risata allegra, una passeggiata al sole, il profumo del glicine in primavera, o del Barolo i un calice, un abbraccio caldo accompagnato da un ti voglio bene. Vale la pena, per la vita vale la pena di stare tutti i giorni col fiato sospeso.



Ma ora parliamo seriamente, il libro è scritto in prima persona dal punto di vista di Neness eccetto
qualche capitolo. La scrittura è semplice e leggera nonostante le molte spiegazioni sui vari tipi
di vino. Una cosa che ho notato è che l'autrice usa spesso (forse troppo) il punto esclamativo,
certe volte non era proprio necessario a mio avviso.
Ma oltre questo piccolo dettaglio le descrizioni sono piacevoli e precise, ogni scena è descritta
molto bene e anche le scene più spinte non sono mai volgari anzi a volte lasciano intendere e
trovo che sia un tocco di classe.
Ho apprezzato molto che nei dialoghi ci fosse qualche parola in inglese, è una cosa molto carina
che avvicina il lettore ai personaggi secondo me così come le Song Of The Day, bellissime
canzoni per una perfetta colona sonora di tutto il romanzo.


Tutti noi dovremmo prendere le decisioni per il nostro meglio, per noi, per fare quello che vogliamo. Anche se scegliamo la cosa sbagliata, o la via più difficile. 


I personaggi sono tutti molto particolari. Ho adorato Jean-Philippe e Anthony (fratello di Neness)
ma anche Sandra e Huck. La Signora Daffodils poi era qualcosa di meraviglioso, con i suoi
aggettivi bizzarri per le condizioni climatiche e lo stile di una vera nobildonna inglese,
pacata ma sempre esaustiva e sincera nei suoi consigli.
Neness è una ragazza semplice che ama la vita e ha una paura tremenda di morire, si sente
miracolata e non ama correre rischi inutili. Certe volte però non la capivo, si faceva troppe paranoie
ma penso sia qualcosa che accomuna tutti noi in determinate situazioni. Spero in un seguito per
scoprire cosa le riserverà il futuro.



...La vita forse non ha alcun senso. Ma proprio per questo passiamo la vita a cercarne uno. L' importante non è sapere ma cercare.


Detto tutto questo faccio i complimenti all'autrice per aver scritto questo bel romanzo che non è
affatto banale e che fa sentire tutta la passione che Laura Pacchioni ha per Londra e anche
per il vino 😏

Se non lo avete ancora letto fatelo, sarà sicuramente una piacevole lettura!

Vi lascio il link di acquisto di questo bel romanzo.
https://www.amazon.it/Neness-Laura-Pacchioni/dp/197322352X


Alla prossima readers e ENJOY THE READING!

mercoledì 3 aprile 2019

Intervista Con L'Autore: Il Dottor Notte



Eccoci per una nuova intervista, quest'oggi forse un po’ più macabra del solito perché con noi c'è Antonio Nunziante più conosciuto come Il Dottor Notte, un autore emergente che ha trovato, nel genere horror, il modo migliore per tirare fuori tutte le idee pazzesche che la sua mente contorta partorisce ogni tre per due, tra un litro di caffè e una bibita energetica 😉



Innanzitutto grazie mille per la disponibilità e per precluderti ancora un po’ di sonno per rispondere alle mie domande 😁
Allora, parliamo un po’ di te prima di tutto. Sono molto curiosa di sapere chi è davvero Antonio Nunziante e perché ha iniziato a scrivere?

Un pessimo narratore di se stesso, sicuramente. Classe '92, tutti giocavano a calcio nel campetto sotto casa tranne il sottoscritto. La competizione all'epoca era illimitata. Era impossibile camminare per il quartere e non vedere squadre su squadre di ragazzini a torso nudo che si sgraffiavano le ginocchia sull'asfalto di ogni superficie abbastanza grande su cui giocare. Le Nintendo appannaggio di pochi e le Playstation “solo per chi poteva permettersele” creavano l'ambiente giusto da cui sarebbe dovuto uscire fuori il prossimo Roberto Baggio. Era bellissimo. E io, in tutto questo? Non c'ero. Non giocavo a calcio, quindi ero già tagliato fuori dal mondo prima che arrivassero gli smartphone a fare “tana per tutti”. E qualche decina di anni dopo, quando mister Zuckerberg tirava fuori la sua magnifica idea che avrebbe sigillato gli adolescenti nei cessi a spararsi selfie, ero ancora seduto sul muretto a capire cosa diavolo fare. Nel frattempo accatastavo un po' di passioni qua e là, tra musica e sport, quando un quaderno, un'ascella sudata accanto a me e un treno bloccato in galleria mi costrinsero a scrivere una storiella. Dopo un po' di tempo chiamai quella storia “Elephant Hill” (con i dovuti aggiusti). Scrivere la parola fine di Elephant Hill fu una bella cosa, ma non quanto la prospettiva di poterne ricominciare un'altra. È tutto gente.



Adesso però ti chiedo, chi è il Dottor Notte? Quando è nato e perché?

Credo di dover fornire una risposta un pò datata ma sincera: “Antonio Nunziante scrittore” come nickname, fa veramente, ma veramente pena. In realtà il dottor Notte è Antonio Nunziante dopo che, dato un trip mentale, gli viene da dire “Bella idea! Dovrei scrivere qualcosa a riguardo!” Da lì in poi comanda il dottore.



Ti senti più semplicemente Antonio o più Il Dottor Notte?

Dipende dalla distanza tra me e la “carteppenna”. Ma non potete capire la soddisfazione di quando mi siedo e sento “il gran bastardo” strepitare, pronto a fare qualcosa di nuovo.



Hai sempre avuto questa passione per gli horror o è arrivata nel tempo?

Passione per gli horror sempre presente dal 1992. In qualsiasi forma mi sia stato proposto, l'orrore è sempre stato una delle poche cose che mi tenesse incollato ad una sedia. Poco importava se per avere la mia pera di immagini inquietanti avrei dovuto aprire un libro, infilare una VHS nel registratore oppure tenere in mano un joypad.



Come nascono le tue storie? Da quale parte della tua mente contorta e priva di ore di sonno arrivano le idee?

Il più delle volte vengono da sole. Qualsiasi pretesto va bene, pur di riempire una situazione di eventi paradossali o paranormali. Un vecchietto dice che senza il “piffero” gli uomini non perderebbero tempo a farsi la guerra e nasce “Il mentecatto” (Trick or treat). Funziona così.



Hai sempre saputo di voler scrivere per vivere oppure c'è stato un avvenimento che te lo ha fatto capire?

Comincia come comincia qualsiasi cosa che ti porterà a disinteressarti della maggior parte delle cose di questo mondo: un passo alla volta, poi vedi che ti piace, un altro giro e poi smetto... e voilà. Sono le tre di notte, sei alla trecentesima pagina di un romanzo, non ti fai la barba da sette giorni e cerchi di metterci una pezza con “solo un altro rigo e poi vado a dormire”... ma alla fine non ci vai, a dormire.


Quando scrivi, assoluto silenzio, musica, televisione… Cosa ti fa compagnia?

Tutto purché il rumore della goccia del rubinetto, del clackson in strada e le urla del venditore di panini restino inascoltati. Televisione mai. Non la accendo nemmeno ad ora di pranzo, se sono da solo. Non sopporto le voci di sottofondo.



Leggi libri di altri autori emergenti? Se sì, che rapporto hai con loro?

Non so se chiamarli libri (in quanto non sono stati ancora pubblicati in alcun modo), ma da quando ho cominciato ho avuto modo di osservare da vicino molte storie di autori emergenti, e sono contento di aver potuto dare il mio contributo esprimendomi su un capitolo o su altro, in generale. Non so per quale ragione, ma si fidano. E a me va più che bene. In ultimis la storia del mio “compare” (e co-autore della raccolta Trick or treat) Emanuele Mosca, insieme ad alcune bozze di una persona che proverebbe ad appendermi per gli alluci se facessi il suo nome. Alcuni autori mi sono veramente vicini e mi sostengono in ogni modo possibile. E non dimentico facilmente chi mi ha teso la mano.



Se dovessi scegliere un libro e un oggetto da portare con te in un viaggio, quale sceglieresti e perché?

Porterei il “Conte di Montecristo” (No, niente mostri) perché semplicemente è IL libro. Se dovessi portare un oggetto, sono quasi sicuro che dove vado io va pure il mio rasoio a mano libera. Ci tengo.



Ora qualche domandina su Seeds.
Partiamo dalla copertina, so che l'hai disegnata tu, come tutte le altre, dove nascono le idee? Perché non ti affidi a un grafico?

Le idee per lavorare alla copertina spesso sono già state tutte intavolate durante la stesura del libro. A volte basta aggiungere quel tanto non di più di “effetto rosso” per creare qualcosa di graficalmente appagante per me. Perché non mi affido ad un grafico? La verità è che mi piace disegnarmi le copertine. Se posso dare un valore aggiunto al prodotto finale e mi rendo conto di esserne capace, perché non dovrei farlo?



In Seeds c'è molto sangue, credi di aver esagerato o ne avresti voluto ancora di più?

Credo che ci sia un buon equilibrio, di fondo. La copertina è già tutta un programma, e chi apre il libro non si aspetta niente di meno. Ma non sono abbastanza “accattone” per dargli quel qualcosa di più. La violenza come eccitante mi deprime. C'è più sangue tra le righe che nelle parole, secondo me.



Non ti chiedo se hai preso spunto da qualcuno che conosci per i personaggi perché sennò ci sarebbe da preoccuparsi 😅 però, a cosa ti sei ispirato per descriverli sia fisicamente sia caratterialmente?

Fisicamente non saprei, anche perché, a ben pensarci, i personaggi sono descritti “quel tanto non di più”, abbastanza affinché il lettore prenda una faccia e gliela appiccichi addosso come la preferisce. Se a te il protagonista piace biondo, perché dovrei fartelo bruno?
Caratterialmente i personaggi sono letteralmente “nati” ed incubati per l'occasione. Hanno dei trascorsi che non si vedono, ma che è stato sintetizzato per far sì che si trovassero lì, in quel momento, a fare qualcosa. Non so da dove siano nati, ma di certo non somigliano a nessuno che conosco (non direttamente, almeno).



So che ti sei rivolto a una persona molto affidabile e precisa nel suo lavoro di editing, sei contento della tua scelta? Cosa vorresti dirle?

Vorrei dire alla cara Giulia Stefanini (al secolo “Latanadeilibrisconosciuti” su IG) che non avrebbe dovuto scorticarsi così tanto il cervello per completare tutte le correzioni del caso in tempi da record. E soprattutto, lo dico a chi è in cerca, è una professionista fatta e finita, c'è poco da fare.



I tuoi libri sono tutti auto pubblicati, la ritieni una scelta vincente oppure le case editrici possono aiutare? È difficile avvicinarsi al self-publishing o è facile come può sembrare? Com'è stata la tua esperienza?

Dico semplicemente che non sono la persona giusta a cui fare questa domanda. Non ho ancora considerato l'idea di propormi ad una casa editrice perché mi sono seduto ed ho scritto delle storie, senza pensare troppo a ciò che sarebbe successo dopo. Stop. In realtà non ho la minima idea di cosa potrebbe offrirmi una casa editrice. Mi sono arrivate delle proposte che ho prontamente respinto, in quanto mi era stato chiesto di pagare in anticipo un tot numero di copie. Non credo che un autore debba pagare per essere pubblicato. Era un ragionamento che faceva acqua dieci, venti, trenta e passa anni fa, e adesso che il mercato si è evoluto, è semplicemente una puttanata.
Sinceramente non le ritengo nemmeno case editrici, ma tipografie con aspirazioni fuori portata. Pertanto, sono curioso di conoscere qualche figura seria del mercato.



Cosa usi principalmente per promuovere i tuoi romanzi? Ti affidi si social network?

Promuovere è una parola grossa. Faccio sapere in giro attraverso instagram che X libro è disponibile da giorno X e la trama è questa. Finché non riuscirò a fare qualcosa di meglio, sarà questa la mia “strategia”. Uso sporadicamente le sponsorizzazioni su Facebook.



Chi sono i tuoi più grandi sostenitori e i tuoi più grandi critici? Perché?

Sostenitori e critici si mescolano. È chiaro che uno che fa di nome Dottore e Notte di cognome attira personaggi molto pittoreschi. I miei sono proprio svegli. In genere sono molto socievoli, fino a quando non schiatta il loro personaggio preferito. Devo dire che è un gran bel gruppo eterogeneo, ma a tutti piace il sangue, l'inquietudine e le domande scomode. Ecco perché restano fino alla fine delle storie e aspettano quelle nuove.



Senza fare troppi spoiler, Parlaci un po’ di Carivan, visto che è uscito da poco.

Io non lo riesco a spiegare, Carivan. La verità è che somiglia troppo ad un mondo di cui faccio ancora parte: fuori c'è chi è pronto a farmi fuori, il pericolo potrebbe essere ovunque e i pochi rimasti umani si ammazzano da soli alla ricerca della loro umanità. Ecco cos'è Carivan. Allego trama per farmi perdonare:
“A Carivan si arriva per dimenticare. Oltre Carivan il nulla, una distesa di buio senza fine. Dentro Carivan la morte. Unico obiettivo: sopravvivere alle notti senza luna, mentre le creature imperversano per le strade a caccia degli esseri umani e del loro sangue.”
Sono queste le poche informazioni che gli abitanti dell'ostile città/prigione si ripetono mentre cercano riparo in ogni dove, mentre vengono imprigionati, seviziati, e mentre sperimentano livelli di sofferenza sempre più profondi. Il passato viene rimpiazzato dal vuoto. La follia diventa una figlia adottiva da accudire e venerare affinché il suo pianto non diventi la voce del suicidio, con la luce lunare come unico barlume di salvezza per chi trascina verso il martirio il proprio corpo.



I tuoi progetti futuri quali sono? Vogliamo sapere le prossime mosse del fantomatico Dottor Notte 😏

Ho appena scritto un titolo e dieci pagine di qualcosa che non so come andrà a finire. L'ultima volta che ho fatto qualcosa del genere avevo intenzione di fare un breve racconto di una trentina di pagine... e poi l'ho chiamato Carivan...



Infine dicci perché i lettori dovrebbero leggere Seeds Sogna o Muori.

Perché dentro c'è qualcosa che cerchiamo sempre di nascondere. Quella bestia che è l'essere umano allo stato brado. Facciamo finta di no, ci educhiamo, ci rendiamo gentili, ma spesso, quando siamo da soli, sappiamo bene che quella bestiaccia è ancora lì, pronta a mordere il prossimo. Seeds è un libro dedicato a “quella bestia”.



Grazie mille Dottore per questa chiacchierata e arrivederci a Carivan!



Oltre Seeds Sogna o Muori vi ricordo anche gli altri romanzi del Dottor Notte ovvero: Sussurri e Trick or Treat scritto insieme a Emanuele Mosca.
Vi lascio i link di acquisto di tutti questi racconti così non avete scuse! 😜


https://www.amazon.it/Seeds-Sogna-muori-Antonio-Nunziante-ebook/dp/B07DQPGJ54

https://www.amazon.it/Sussurri-Antonio-Nunziante/dp/1522029303

https://www.amazon.it/Trick-treat-Antonio-Nunziante-ebook/dp/B076MNWRGY

E seguitelo su Instagram per non perdervi le sue pazzie!

https://www.instagram.com/il_dottor_notte/?hl=it


Alla prossima readers e ENJOY THE READING!

Intervista Con L'Autore: Giorgia Cozza







Buon pomeriggio readers! Finalmente dopo diverse settimane torno sul blog, sono stata parecchio incasinata e il tempo era davvero tiranno. Anyway... Oggi, per la solita rubrica Intervista Con l'Autore, vi presento una scrittrice emergente molto gentile, dolce e soprattutto bravissima.
Sto parlando dell'autrice di Oltre ovvero Giorgia Cozza.






Innanzitutto grazie mille Giorgia per aver accettato di rispondere ad alcune domande.


Grazie di cuore a te, Lara, per l'attenzione dedicata a me e al mio romanzo.

Partiamo subito dal tuo romanzo, te lo avranno già chiesto in tanti ma sono curiosa anch'io, quindi ti chiedo: da dove nasce l'idea di Oltre?


Oltre è arrivato, con i suoi protagonisti, in uno di quei momenti speciali, quei momenti un po' magici,
in cui si apre per noi la porta del mondo delle storie. E così è stato come se mi trovassi lì. Ho visto
Vaol in quell'aula universitaria, completamente spaesata. E poi l'ho vista camminare per le vie della
città, che era la sua e allo stesso tempo non lo era, perché alcuni palazzi erano ancora lì dove
dovevano essere e altri non c'erano più. Ho vissuto il malessere di quel corridoio sporco e
puzzolente... Il corridoio degli alloggi, il ghetto dove gli ultimi arrivati erano costretti ad abitare.
E se chiudo gli occhi rivedo anche Hans, la prima volta in cui ha incontrato Vaol. Lui, appoggiato
allo stipite della porta, con le braccia conserte e uno sguardo attento, concentrato, fisso su di lei.


La copertina mi ha colpito da subito, chi è l'artefice?


La casa editrice. Pensa che all'inizio ne avevano creata un'altra completamente diversa.
C'era un cerchio di fuoco con al centro una figura di spalle e i colori erano molto accesi: blu e giallo.
Quando l'avevo vista avevo pensato che era bella, ma non mi “risuonava”, non mi sembrava
interpretasse davvero la storia raccontata in Oltre. Un paio di settimane dopo l'editore mi ha
mostrato la nuova copertina, quella che tutti conosciamo, e lei sì, era davvero quella giusta!


Hai faticato a scrivere questo romanzo oppure lo hai fatto di getto, come se avessi già tutta la storia in mente?


Avevo la storia in mente. Scriverla è stato bellissimo.

Quanto tempo ci hai messo a scriverlo?


Un sacco di tempo! Alcuni anni. Avevo un'agenda piena di appunti, di scene tratteggiate per non
“perderle”, per non dimenticare qualche dettaglio. Ma il tempo da dedicare a questa passione,
tra impegni familiari e professionali, era sempre poco. Così la scrittura di Oltre è andata un po'
a periodi: si alternavano fasi in cui scrivevo tutti i giorni (o meglio, tutte le notti) e fasi in cui lasciavo
chiusa la porta delle storie in attesa di momenti migliori.


Il tuo o I tuoi personaggi preferiti? Perché?


Eh, qui si fa lunga... Scherzi a parte, mi sa che li amo e li preferisco un po' tutti. Mi piace Vaol,
con le sue paure e i suoi difetti. Mi piace perché quando si ritrova vittima di una dittatura e si
unisce ai ribelli che lottano per la libertà, non ha super poteri, non sa fare magie, non sa combattere.
Non è un'eroina, è una ragazza... normale. Ed è proprio questa sua normalità, secondo me, a
renderla eroica quando decide di fare la sua parte per rovesciare la Casta.  
Hans mi piace perché... Perché è lui. Non mi sbilancio su questo personaggio, c'è chi lo ama e chi
lo odia. Non ci sono vie di mezzo.
Mi piace Ste, perché dietro quel sorriso malandrino e tutte quelle battute, c'è un cuore coraggioso.
Alice colora di allegria lo squallore del ghetto. Simone è una di quelle persone che è rassicurante
avere vicino, mi fa pensare “lui c'è”. L'amicizia di Orso e Pulce... L'amore della signora Lisa e del
signor Ottavio... E poi naturalmente il padre di Vaol, che incontriamo soltanto cinque volte nella storia,
ma che è una colonna portante di tutta la vicenda.

Pensi che il messaggio che volevi trasmettere con Oltre, sia arrivato ai lettori?


Sai che non c'era un messaggio che volevo trasmettere? Volevo raccontare una storia.
Poi naturalmente, come sempre succede, credo che i messaggi ci siano perché ogni storia ha
qualcosa da trasmettere e ogni lettore può trovare degli spunti di riflessione tra le pagine di un libro.
Chi ha letto Oltre mi ha riferito di aver apprezzato l'amicizia, la lotta per la libertà, la capacità di
resistere nonostante tutto.



Ti sei affidata a una casa editrice per la pubblicazione, come ti trovi? Avresti deciso di pubblicarlo lo stesso in self se non avessi trovato una CE?


Con La Corte Editore mi trovo molto bene. Potersi confrontare con un editor che prende a cuore
la tua storia e i tuoi personaggi è una bella esperienza (grazie Giovanna! :) ). Un'opportunità per
migliorare il proprio lavoro.
Non conosco il mondo del self perché finora non ho avuto occasione di pubblicare qualcosa da
sola, forse se non avessi trovato una casa editrice per Oltre lo avrei preso in considerazione.
Sicuramente mi sarei informata per capire meglio come funziona.


Senza fare troppi spoiler (anche se sono molto curiosa lo ammetto😅) cosa ci riserverai nel seguito?


Molte sorprese! Ritroveremo diversi personaggi del primo volume e scopriremo come se l'è cavata
Vaol alla guida della città. Ci saranno nuovi amori e vecchi amori... Ma a proposito di questo non
posso anticiparvi altro :) Purtroppo ci saranno anche nuovi pericoli e Vaol dovrà ancora affrontare
la perdita di persone che le sono vicine. Insomma, tante emozioni.



E ora, qualche domandina per conoscerti meglio.


Vai! :)


Giorgia Cozza nasce scrittrice o lo diventa nel tempo?


Qui devo dare una risposta molto classica, del tipo che ho iniziato a scrivere racconti in prima
elementare e non ho mai smesso. Nella scatola dei ricordi ho due quaderni a righe grandi,
dove avevo scritto una lunga storia che aveva degli unicorni come protagonisti. Ma a sette anni
dovevo avere una spiccata vena tragica perché alla fine morivano tutti!  


Che emozioni ti trasmette la scrittura?


Allora, devo fare una distinzione. Il mio lavoro è scrivere. Io sono una giornalista quindi scrivo
tutto il giorno. Oltre a collaborare con varie riviste, scrivo saggi per genitori e libri per bambini.
Quando è uscito Oltre era il mio trentacinquesimo libro, però era la mia “prima volta” nel mondo
della narrativa, dato che non avevo mai pubblicato romanzi. Quindi, tornando alle emozioni,
quando scrivo per “piacere”, ovvero quando scrivo storie, è difficile descriverle... Mentre scrivo
rivedo ogni scena, è coinvolgente. Ti ritrovi a commuoverti quando un tuo personaggio sta
soffrendo, ti arrabbi quando qualcuno subisce un'ingiustizia, sorridi (come una matta) di fronte
allo schermo del pc per un amore che nasce...


Chi, tra i tuoi familiari e amici, ti sostiene maggiormente?


C'è la zia Dini che legge ogni mia storia in anteprima. E mia figlia che legge le varie scene man
mano che le scrivo e poi mi fa la parodia. Il mio bimbo più piccolo che chiede di leggergli un
“pezzetto”. In generale, parenti e amici sono tutti abbastanza coinvolti, nel caso di Oltre è stato
il regalo di Natale per tutti. :)


Ricevere critiche, se le hai ricevute, ti ha aiutato a migliorare o ti aiuterebbe a crescere come scrittrice?


Le critiche, se costruttive ed espresse in modo rispettoso verso l'autore, sono sempre utilissime.
Alcuni appunti ricevuti mi sono serviti, sì.

Leggi altri autori emergenti? Che rapporto hai con loro?


Sì, negli ultimi tempi ho letto diversi romanzi di emergenti pubblicati da La Corte e ho avuto
occasione di conoscere alcuni autori di persona alla Fiera del Libro di Torino. Ne sono nate delle
belle amicizie! Ora sto scoprendo tanti nuovi emergenti tramite Instragram. È un social che ho
iniziato a usare da poco, sto ancora imparando, ma mi piace molto scoprire nuovi autori, seguire
i profili che si occupano di recensioni, leggere interviste e approfondimenti.  


Che genere preferisci leggere e perché?


Leggo moltissimo fantasy. E con fantasy intendo quello classico, ma anche romanzi distopici,
paranormal, fantastici. Amo il fantasy. Trovo che, con il filtro della fantasia, affronti tutti i temi
importanti della vita. Nelle pagine di un buon fantasy vengono celebrati tanti valori: l'amicizia,
l'amore, il sacrificio, la lotta per la giustizia...


Quali sono i tuoi progetti futuri?


Nell'ambito narrativo, spero esca presto il seguito di Oltre. Io l'ho consegnato alla casa editrice,
ora vedremo quali saranno i tempi per la pubblicazione. Nel frattempo, nel mese di settembre
uscirà un altro romanzo fantasy Santamarta Gli eredi della Terra di Altrove, edito da Il Ciliegio.
Altri titoli in uscita nei prossimi mesi sono libri per bambini.

Infine, come chiedo sempre, dicci perché i lettori dovrebbero leggere Oltre.


Perché c'è tanta vita dentro. C'è l'amore di una figlia per un padre. L'amore di Hans e Vaol,
un amore potente, uno di quegli amori che ti salvano o che ti distruggono. C'è l'amicizia, quella vera,
che nasce e cresce nelle avversità, che si nutre di coraggio e di speranza. C'è la voglia di lottare
per una società più giusta, di fare la propria parte, come si può, al meglio che si può.


Ancora grazie per la tua disponibilità e ti auguro di realizzare tutti i tuoi sogni ❤️

Grazie, che augurio prezioso. Auguro anche a te di sognare “forte” e di non stancarti di inseguire
i tuoi sogni.  




Grazie per aver letto questa interessante intervista e grazie ancora a Giorgia e alla sua casa editrice
per avermi dato l'opportunità di leggere questo emozionante libro che vi consiglio di acquistare.
Vi lascio il link e seguite anche l'autrice su Instagram per restare aggiornati.




Alla prossima readers e ENJOY THE READING!