Eccoci per una nuova intervista, quest'oggi forse un po’ più
macabra del solito perché con noi c'è Antonio Nunziante più
conosciuto come Il Dottor Notte, un autore emergente che ha trovato,
nel genere horror, il modo migliore per tirare fuori tutte le idee
pazzesche che la sua mente contorta partorisce ogni tre per due, tra
un litro di caffè e una bibita energetica 😉
Innanzitutto
grazie mille per la disponibilità e per precluderti ancora un po’
di sonno per rispondere alle mie domande 😁
Allora,
parliamo un po’ di te prima di tutto. Sono molto curiosa di sapere
chi è davvero Antonio Nunziante e perché ha iniziato a scrivere?
Un pessimo
narratore di se stesso, sicuramente. Classe '92, tutti giocavano a
calcio nel campetto sotto casa tranne il sottoscritto. La
competizione all'epoca era illimitata. Era impossibile camminare per
il quartere e non vedere squadre su squadre di ragazzini a torso nudo
che si sgraffiavano le ginocchia sull'asfalto di ogni superficie
abbastanza grande su cui giocare. Le Nintendo appannaggio di pochi e
le Playstation “solo per chi poteva permettersele” creavano
l'ambiente giusto da cui sarebbe dovuto uscire fuori il prossimo
Roberto Baggio. Era bellissimo. E io, in tutto questo? Non c'ero. Non
giocavo a calcio, quindi ero già tagliato fuori dal mondo prima che
arrivassero gli smartphone a fare “tana per tutti”. E qualche
decina di anni dopo, quando mister Zuckerberg tirava fuori la sua
magnifica idea che avrebbe sigillato gli adolescenti nei cessi a
spararsi selfie, ero ancora seduto sul muretto a capire cosa diavolo
fare. Nel frattempo accatastavo un po' di passioni qua e là, tra
musica e sport, quando un quaderno, un'ascella sudata accanto a me e
un treno bloccato in galleria mi costrinsero a scrivere una
storiella. Dopo un po' di tempo chiamai quella storia “Elephant
Hill” (con i dovuti aggiusti). Scrivere la parola fine di Elephant
Hill fu una bella cosa, ma non quanto la prospettiva di poterne
ricominciare un'altra. È tutto gente.
Adesso però ti chiedo, chi è il Dottor Notte? Quando è nato e perché?
Credo di
dover fornire una risposta un pò datata ma sincera: “Antonio
Nunziante scrittore” come nickname, fa veramente, ma veramente
pena. In realtà il dottor Notte è Antonio Nunziante dopo che, dato
un trip mentale, gli viene da dire “Bella idea! Dovrei scrivere
qualcosa a riguardo!” Da lì in poi comanda il dottore.
Ti senti più
semplicemente Antonio o più Il Dottor Notte?
Dipende dalla
distanza tra me e la “carteppenna”. Ma non potete capire la
soddisfazione di quando mi siedo e sento “il gran bastardo”
strepitare, pronto a fare qualcosa di nuovo.
Hai sempre avuto questa passione per gli horror o è arrivata nel tempo?
Passione per
gli horror sempre presente dal 1992. In qualsiasi forma mi sia stato
proposto, l'orrore è sempre stato una delle poche cose che mi
tenesse incollato ad una sedia. Poco importava se per avere la mia
pera di immagini inquietanti avrei dovuto aprire un libro, infilare
una VHS nel registratore oppure tenere in mano un joypad.
Come nascono le tue storie? Da quale parte della tua mente contorta e priva di ore di sonno arrivano le idee?
Il più delle
volte vengono da sole. Qualsiasi pretesto va bene, pur di riempire
una situazione di eventi paradossali o paranormali. Un vecchietto
dice che senza il “piffero” gli uomini non perderebbero tempo a
farsi la guerra e nasce “Il mentecatto” (Trick or treat).
Funziona così.
Hai sempre saputo di voler scrivere per vivere oppure c'è stato un avvenimento che te lo ha fatto capire?
Comincia come
comincia qualsiasi cosa che ti porterà a disinteressarti della
maggior parte delle cose di questo mondo: un passo alla volta, poi
vedi che ti piace, un altro giro e poi smetto... e voilà. Sono le
tre di notte, sei alla trecentesima pagina di un romanzo, non ti fai
la barba da sette giorni e cerchi di metterci una pezza con “solo
un altro rigo e poi vado a dormire”... ma alla fine non ci vai, a
dormire.
Quando
scrivi, assoluto silenzio, musica, televisione… Cosa ti fa
compagnia?
Tutto purché
il rumore della goccia del rubinetto, del clackson in strada e le
urla del venditore di panini restino inascoltati. Televisione mai.
Non la accendo nemmeno ad ora di pranzo, se sono da solo. Non
sopporto le voci di sottofondo.
Leggi libri di altri autori emergenti? Se sì, che rapporto hai con loro?
Non so se
chiamarli libri (in quanto non sono stati ancora pubblicati in alcun
modo), ma da quando ho cominciato ho avuto modo di osservare da
vicino molte storie di autori emergenti, e sono contento di aver
potuto dare il mio contributo esprimendomi su un capitolo o su altro,
in generale. Non so per quale ragione, ma si fidano. E a me va più
che bene. In ultimis la storia del mio “compare” (e co-autore
della raccolta Trick or treat) Emanuele Mosca, insieme ad alcune
bozze di una persona che proverebbe ad appendermi per gli alluci se
facessi il suo nome. Alcuni autori mi sono veramente vicini e mi
sostengono in ogni modo possibile. E non dimentico facilmente chi mi
ha teso la mano.
Se dovessi scegliere un libro e un oggetto da portare con te in un viaggio, quale sceglieresti e perché?
Porterei il
“Conte di Montecristo” (No, niente mostri) perché semplicemente
è IL libro. Se dovessi portare un oggetto, sono quasi sicuro che
dove vado io va pure il mio rasoio a mano libera. Ci tengo.
Ora qualche domandina su Seeds.
Partiamo
dalla copertina, so che l'hai disegnata tu, come tutte le altre, dove nascono le idee? Perché
non ti affidi a un grafico?
Le idee per
lavorare alla copertina spesso sono già state tutte intavolate
durante la stesura del libro. A volte basta aggiungere quel tanto non
di più di “effetto rosso” per creare qualcosa di graficalmente
appagante per me. Perché non mi affido ad un grafico? La verità è
che mi piace disegnarmi le copertine. Se posso dare un valore
aggiunto al prodotto finale e mi rendo conto di esserne capace,
perché non dovrei farlo?
In Seeds c'è
molto sangue, credi di aver esagerato o ne avresti voluto ancora di
più?
Credo che ci
sia un buon equilibrio, di fondo. La copertina è già tutta un
programma, e chi apre il libro non si aspetta niente di meno. Ma non
sono abbastanza “accattone” per dargli quel qualcosa di più. La
violenza come eccitante mi deprime. C'è più sangue tra le righe che
nelle parole, secondo me.
Non ti chiedo se hai preso spunto da qualcuno che conosci per i personaggi perché sennò ci sarebbe da preoccuparsi 😅 però, a cosa ti sei ispirato per descriverli sia fisicamente sia caratterialmente?
Fisicamente
non saprei, anche perché, a ben pensarci, i personaggi sono
descritti “quel tanto non di più”, abbastanza affinché il
lettore prenda una faccia e gliela appiccichi addosso come la
preferisce. Se a te il protagonista piace biondo, perché dovrei
fartelo bruno?
Caratterialmente
i personaggi sono letteralmente “nati” ed incubati per
l'occasione. Hanno dei trascorsi che non si vedono, ma che è stato
sintetizzato per far sì che si trovassero lì, in quel momento, a
fare qualcosa. Non so da dove siano nati, ma di certo non somigliano
a nessuno che conosco (non direttamente, almeno).
So che ti sei rivolto a una persona molto affidabile e precisa nel suo lavoro di editing, sei contento della tua scelta? Cosa vorresti dirle?
Vorrei dire
alla cara Giulia Stefanini (al secolo “Latanadeilibrisconosciuti”
su IG) che non avrebbe dovuto scorticarsi così tanto il cervello per
completare tutte le correzioni del caso in tempi da record. E
soprattutto, lo dico a chi è in cerca, è una professionista fatta e
finita, c'è poco da fare.
I tuoi libri sono tutti auto pubblicati, la ritieni una scelta vincente oppure le case editrici possono aiutare? È difficile avvicinarsi al self-publishing o è facile come può sembrare? Com'è stata la tua esperienza?
Dico
semplicemente che non sono la persona giusta a cui fare questa
domanda. Non ho ancora considerato l'idea di propormi ad una casa
editrice perché mi sono seduto ed ho scritto delle storie, senza
pensare troppo a ciò che sarebbe successo dopo. Stop. In realtà non
ho la minima idea di cosa potrebbe offrirmi una casa editrice. Mi
sono arrivate delle proposte che ho prontamente respinto, in quanto
mi era stato chiesto di pagare in anticipo un tot numero di copie.
Non credo che un autore debba pagare per essere pubblicato. Era un
ragionamento che faceva acqua dieci, venti, trenta e passa anni fa, e
adesso che il mercato si è evoluto, è semplicemente una puttanata.
Sinceramente
non le ritengo nemmeno case editrici, ma tipografie con aspirazioni
fuori portata. Pertanto, sono curioso di conoscere qualche figura
seria del mercato.
Cosa usi principalmente per promuovere i tuoi romanzi? Ti affidi si social network?
Promuovere è
una parola grossa. Faccio sapere in giro attraverso instagram che X
libro è disponibile da giorno X e la trama è questa. Finché non
riuscirò a fare qualcosa di meglio, sarà questa la mia “strategia”.
Uso sporadicamente le sponsorizzazioni su Facebook.
Chi sono i tuoi più grandi sostenitori e i tuoi più grandi critici? Perché?
Sostenitori e
critici si mescolano. È chiaro che uno che fa di nome Dottore e
Notte di cognome attira personaggi molto pittoreschi. I miei sono
proprio svegli. In genere sono molto socievoli, fino a quando non
schiatta il loro personaggio preferito. Devo dire che è un gran bel
gruppo eterogeneo, ma a tutti piace il sangue, l'inquietudine e le
domande scomode. Ecco perché restano fino alla fine delle storie e
aspettano quelle nuove.
Senza fare troppi spoiler, Parlaci un po’ di Carivan, visto che è uscito da poco.
Io non lo
riesco a spiegare, Carivan. La verità è che somiglia troppo ad un
mondo di cui faccio ancora parte: fuori c'è chi è pronto a farmi
fuori, il pericolo potrebbe essere ovunque e i pochi rimasti umani si
ammazzano da soli alla ricerca della loro umanità. Ecco cos'è
Carivan. Allego trama per farmi perdonare:
“A Carivan
si arriva per dimenticare. Oltre Carivan il nulla, una distesa di
buio senza fine. Dentro Carivan la morte. Unico obiettivo:
sopravvivere alle notti senza luna, mentre le creature imperversano
per le strade a caccia degli esseri umani e del loro sangue.”
Sono queste le poche informazioni che gli abitanti dell'ostile città/prigione si ripetono mentre cercano riparo in ogni dove, mentre vengono imprigionati, seviziati, e mentre sperimentano livelli di sofferenza sempre più profondi. Il passato viene rimpiazzato dal vuoto. La follia diventa una figlia adottiva da accudire e venerare affinché il suo pianto non diventi la voce del suicidio, con la luce lunare come unico barlume di salvezza per chi trascina verso il martirio il proprio corpo.
Sono queste le poche informazioni che gli abitanti dell'ostile città/prigione si ripetono mentre cercano riparo in ogni dove, mentre vengono imprigionati, seviziati, e mentre sperimentano livelli di sofferenza sempre più profondi. Il passato viene rimpiazzato dal vuoto. La follia diventa una figlia adottiva da accudire e venerare affinché il suo pianto non diventi la voce del suicidio, con la luce lunare come unico barlume di salvezza per chi trascina verso il martirio il proprio corpo.
I tuoi progetti futuri quali sono? Vogliamo sapere le prossime mosse del fantomatico Dottor Notte 😏
Ho appena
scritto un titolo e dieci pagine di qualcosa che non so come andrà a
finire. L'ultima volta che ho fatto qualcosa del genere avevo
intenzione di fare un breve racconto di una trentina di pagine... e
poi l'ho chiamato Carivan...
Infine dicci perché i lettori dovrebbero leggere Seeds Sogna o Muori.
Perché
dentro c'è qualcosa che cerchiamo sempre di nascondere. Quella
bestia che è l'essere umano allo stato brado. Facciamo finta di no,
ci educhiamo, ci rendiamo gentili, ma spesso, quando siamo da soli,
sappiamo bene che quella bestiaccia è ancora lì, pronta a mordere
il prossimo. Seeds è un libro dedicato a “quella bestia”.
Grazie mille Dottore per questa chiacchierata e arrivederci a Carivan!
Oltre Seeds Sogna o Muori vi ricordo anche gli altri romanzi del Dottor Notte ovvero: Sussurri e Trick or Treat scritto insieme a Emanuele Mosca.
Vi lascio i link di acquisto di tutti questi racconti così non avete scuse! 😜
https://www.amazon.it/Seeds-Sogna-muori-Antonio-Nunziante-ebook/dp/B07DQPGJ54
https://www.amazon.it/Sussurri-Antonio-Nunziante/dp/1522029303
https://www.amazon.it/Trick-treat-Antonio-Nunziante-ebook/dp/B076MNWRGY
E seguitelo su Instagram per non perdervi le sue pazzie!
https://www.instagram.com/il_dottor_notte/?hl=it
Alla prossima readers e ENJOY THE READING!
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