sabato 15 dicembre 2018

Il Tuo Nome Sussurrato Ai Miei Sensi

     



Salve carissimi lettori! Oggi doppia recensione! Questa però è propongo davvero particolare.
È una biografia semi-romanzata di Caterina Frecentese, una giovane autrice emergente e
Il Tuo Nome Sussurrato Ai Miei Sensi è il suo romanzo d'esordio.


TRAMA


Una telefonata. E da lì la fine.
La fine della serenità per Katia, una giovane donna di ventun anni, costretta ad affrontare una corsa contro il tempo per raggiungere una persona a lei tanto cara. E poi il fallimento ed il dolore per non essere arrivata in tempo, “per non avercela fatta”. Ciò le causerà un rimorso costante ed una nostalgia infinita.
La stessa che prova Caterina quando comprende che sta per morire. Ed è così che, su quella vecchia poltrona, comincia a pensare a tutta la sua vita: alle sofferenze, all’amore perduto e ritrovato, alle gioie per i suoi figli e ai fallimenti interiori.
Le due donne hanno molto in comune.
Più di quanto tanti anni di differenza possano far credere.




RECENSIONE



Innanzitutto voglio fare i complimenti all'autrice per il modo in cui ha raccontato questa commovente
storia perché non è affatto facile scrivere una biografia ma partiamo dall'inizio...

Questa è la storia della vita di Caterina nata a Sarno nel lontano 1929 da Angela e Aniello.
La vita ai tempi era molto dura e dovette andare a lavorare in una fabbrica tessile a soli 12 anni.
Aiutava a casa con le faccende domestiche e si occupava dei suoi fratelli più piccoli.
Si avvicinò dopo anni di indecisione a Sabato, un giovane di cui era innamorata da tempo e finalmente
si sposarono ma purtroppo non finì come aveva immaginato. Dopo poco più di un anno rimase vedova
e dovette ritrovare la forza per sorridere e, fu proprio grazie al sorriso di Aniello, che ritrovò la forza e
l'energia per poter essere nuovamente felice.


Purtroppo nella vita quando si fanno delle scelte bisogna sempre accontentarsi, rinunciare a qualcosa per ottenere altro, sono le stesse scelte a porci di fronte ad un bivio dal quale, una volta entrati, non si può più uscire.


Non vi dico di più perché è giusto che scopriate da soli questa interessante storia ma posso dirvi che
l'autrice è stata davvero brava nel far comprendere e sentire ogni singolo momento della vita di
Caterina. Le descrizioni dei luoghi, dei paesaggi, dei momenti vissuti sono precise e dettagliate, la
scrittura è semplice e lo stile,  leggero e scorrevole, rende il tutto molto gradevole.



Sono i piccoli gesti fatti con amore e devozione a farci capire ciò che gli altri provano per noi.


La contrapposizione tra presente e passato unita alla narrazione in prima persona ma dal punto di
vista di Caterina e di Katia lo rendono davvero molto particolare.
Si sviluppano parallelamente le vite delle due donne con una crescita graduale ma significativa.
Caterina si rivede negli occhi di Katia appena la incontra e sa che il loro legame sarà unico e destinato
a durare per sempre.


La felicità diventa qualcosa di lontano ed irraggiungibile: una meta a cui tutti desiderano arrivare, ma alla quale non si riesce a giungere perché sprovvisti dei mezzi necessari per farlo. Crescendo ci si accorge che essa è fatta di piccoli gesti, che in realtà non esiste, è nostro compito cercarla e creare le circostanze necessarie per sorridere. Io credo che il segreto per essere felici stia nell'accontentarsi e nel cogliere in ogni situazione qualcosa di positivo, anche quando qualcosa di positivo non c'è. 


Ho adorato tantissimo le immagini delle lettere originali scritte dai fratelli di Caterina, un tocco speciale
e profondo.
In ogni pagina, in ogni riga, si comprende l'amore che Caterina aveva nei confronti della sua grande famiglia e della vita in generale che, nonostante le tante sofferenze, le aveva donato molto. Si capisce la genuinità dei piccoli gesti, la semplicità di un pasto in famiglia o una festa di paese, la gioia nel vedere i propri figli felici per svolgere un lavoro manuale, la soddisfazione negli occhi di un marito che torna a casa la sera e sta con la sua famiglia.
Quando Caterina pensa a tutta la sua vita sa che ha sofferto tanto, sa che non è stata clemente con
lei, sa che le ha tolto tanto ma le ha anche insegnato che per essere felici non c'è bisogno di avere
grandi cose ma di avere al proprio fianco grandi cuori, che per essere felici a volte basta una carezza,
un bacio o un abbraccio dato senza motivo, un piatto caldo sulla tavola, una chiacchierata tra amici,
le grida e le risate dei bambini che giocano.


Quando ci si trova con la persona che si ama, si può essere ovunque. Ogni luogo sarà sempre stupendo perché è quella persona a renderlo tale.


È un romanzo veloce da leggere ma molto profondo e ci si immerge completamente nella vita di
questa donna tanto che, leggendolo, sembra di conoscerla veramente, di vederla nei campi a
raccogliere il tabacco, oppure nella cucina col forno a legna mentre fa il pane o le pizze, di vederla
mentre prepara la merenda ai nipoti.


Un nonno è il braccio destro del proprio nipote, la spalla su cui poggiarsi, un confidente a cui si può dire ciò che non si ha il coraggio di dire ai propri genitori. Un nonno è un difensore, pronto a mettersi contro i propri figli per proteggere i loro. Un nonno è un porto sicuro, un'ancora di salvataggio, è qualcosa su cui, però, non ci si può appoggiare per tutta la vita. Arriverà il momento in cui bisognerà sapergli dire addio, ci vorrà tanta forza ed io vorrei tanto riuscire ad istruire i miei nipoti in questo. Vorrei accompagnarli finché mi è concesso e fare in modo che la mia assenza sia per loro ricordo dei nostri momenti insieme: una forza. Vorrei riuscire a far comprendere loro che presto o tardi le nostre strade si separeranno e che dovranno trarre solo il meglio delle giornate trascorse insieme.



Ammetto di essermi davvero commossa perché, chiunque abbia perso una persona cara alla quale
era molto legata, può capire perfettamente il rapporto unico presente tra le due protagoniste e la
storia arriva dritta al cuore facendo riflettere sui veri valori della vita.


Non fare l'errore che ho fatto io, non permettere  nessuno di approfittarsi di te, non farti prendere in giro, non far credere agli altri di poter rovinare le tue giornate, anzi rendile uniche sorridendo: il sorriso è l'arma più bella che si possa sfoggiare. 


Questo racconto dovrebbe essere letto da tutti soprattutto dai giovani d'oggi che prendono tutto
alla leggera, che pensano che tutto  sia loro dovuto, che pensano di poter fare come vogliono solo
perché sono loro, che non danno valore a niente, non hanno rispetto per niente e nessuno, che
pretendono sempre. Dovrebbero capire quanto sono fortunati a non aver dovuto vivere ai tempi
della guerra, della fame, ai tempi in cui si lavorava già da piccoli perché sennò non si mangiava.
Oggi tutti hanno tutto ma non si dà valore a niente o, per lo meno, non si dà il giusto valore alle cose
e diamo tutto per scontato.
Dovremmo imparare ad apprezzare ogni singolo attimo felice perché davvero non si sa cosa può accadere domani. Dovremmo imparare ad essere felici anche e soprattutto per le piccole cose perché, come diceva Caterina, la felicità è fatta di piccoli gesti.


Abbiate il coraggio di amare. Sempre. 
Perché l'amore ci salva. 
Abbiate il coraggio di capire. 
Perché comprendere qualcuno è molto più difficile che giudicarlo. 
Abbiate il coraggio di sostenere. 
Perché esserci per chi ne ha bisogno può significare salvarlo. 
Abbiate il coraggio di essere umili. 
Perché l'umiltà è la base di tutto.


Concludo consigliandovi assolutamente questo libro e vi invito a preordinarlo sul sito di bookabook
per rendere reale il sogno di Caterina perché se lo merita, perché questa storia se la merita,
perché il ricordo di Caterina deve vivere in ogni persona che legge la sua storia.





Vi lascio il link del sito su cui è possibile preordinarlo e anche quello dell'autrice in modo da poter
essere sempre aggiornati.




Alla Prossima Readers & ENJOY THE READING!

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